Gerty Cori: La donna che ha messo il glucosio sulla mappa

Gerty Theresa Cori fu la prima donna a ricevere il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina (1947). Nata a Praga e formata come medico, emigrò negli Stati Uniti nel 1922. Alla Washington University di St. Louis costruì una carriera segnata dal rigore e dalla perseveranza, nonostante le regole di nepotismo e le barriere di genere che ne ritardarono il riconoscimento accademico fino allo stesso anno del Nobel.

Le sue ricerche trasformarono la comprensione del metabolismo dei carboidrati. Insieme a Carl descrisse il ciclo di Cori, che spiega come il lattato generato nel muscolo durante l’esercizio ritorni al fegato per essere convertito in glucosio, chiudendo così un circuito essenziale per l’equilibrio energetico. Identificò anche il cosiddetto estere di Cori (glucosio-1-fosfato), un intermedio chiave nella sintesi e degradazione del glicogeno, e contribuì a chiarire il ruolo di enzimi come la glicogeno fosforilasi.

L’impatto del suo lavoro si estende alla diabetologia e alle glicogenosi: le sue scoperte fornirono una base meccanicistica per comprendere la regolazione della glicemia, gli stati di iper/ipoglicemia e i difetti enzimatici di malattie come la malattia di Cori/Forbes. Oltre il laboratorio, Gerty fu una mentore influente e un punto di riferimento per generazioni di scienziate, dimostrando che l’eccellenza e la collaborazione aprono la strada anche in contesti avversi.

La glicosienza — lo studio dei carboidrati e delle loro funzioni in processi come il riconoscimento cellulare, la segnalazione e la risposta immunitaria — è un pilastro per comprendere le malattie e progettare terapie.

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